Tempo di break, tempo di tirare il fiato e recuperare. In realtà è una scusa, queste vacanze sono il momento in cui la testa comincia a mettere la prima e a riprendersi, buttare giù appunti, idee. Storie.
Quanto mi piacciono le storie, sentirle, scriverle, raccontarle…
E allora visto che arriva Pasqua,e io me ne vado in vacanza (indovinate dove?) e in silenzio internet, beccatevi questa storia, e leggetela mentre mangiate un ovetto di cioccolata..
“Sono seduta sul muretto di una delle enormi spiaggie che lambiscono Durban, Sud Africa. Incerta se posare i piedi nella sabbia e camminare o rimanere prudentemente su quel muretto, distante dalla marea umana che si rovescia sulla spiaggia sotto il sole accecante del pomeriggio.
Non e’ sicuro stare qui da soli, mi dice Bilal, non è sicuro se rimani a debita distanza, figurati mischiarsi alla marea!
Le persone normali siedono nei bar e sorseggiano una bibita guardando la spiaggia,mi dice serio. Non vanno a sedersi sulla spiaggia! E mai da soli.
E vabbè, lo lascio parlare, mi lascio portare al bar ,e lo convinco a lasciarmi seduta sul muretto per un po`. Va via intimandomi di non muovermi per nessuna ragione dal bar, e dalla distanza di sicurezza che c’è tra il bar e la spiaggia.
Ma la curiosita` è forte e il pericolo….non lo vedo .Sono di Bitonto , io, figurati.
Affondo i piedi nella sabbia e mi avvio,decisa a farmi risucchiare dalla marea che da lontano sembra uniforme.
Da lontano…..ma più mi avvicino, più i contorni si fanno definiti.
2 ragazze bionde, con il loro bikini azzurro e la tavola da windsurf; una coppia musulmana ,lui barba lunga , lei vestita di nero e velata in volto: un gruppo di donne di colore,incuranti dei loro abiti,bagnate dalla testa ai piedi; una decina di bambini coi grembiulini bianchi,seduti in fila indiana con il secchiello e la palette, che aspettano cantando che la maestra lavi loro le manine.
In fila indiana cantano, tutte vestite si bagnano, con il volto velato passeggiano, con I loro bikini si tuffano…..
Cosa hanno in comune tutte queste persone?
Un fazzoletto di sabbia. Che altro? L’ amore per il mare. Altro ancora? La pace, l’ armonia e l’ assoluto godimento di questo pomeriggio caldo e umido sulla spiaggia.
Ai miei occhi la marea umana e la marea marina diventano tutt’ una. E le amo, entrambe, alla stessa maniera. Follemente.
Grazie vita, per avermi regalato il mare, la voce, e questo viaggio che è essenza stessa della mia vita.
E grazie a voi, che mi leggete. Tanti auguri di una serena Pasqua!