L’esercito di Dio, Comandante in capo, si diceva.
E le gesta del Suo Ammiraglio riempiono quelle pagine stracciate del libro, buttate alla rinfusa sul pavimento.
Non sei perfetto Gesù, hai tanti difetti.
Sono belli i tuoi difetti vorrei averne anche io così.
Forse avevi la memoria corta con colei che si rannicchiò piangendo ai tuoi piedi. La perdonasti, la tirasti fuori dall‘ ombra e le ridesti dignità.
Forse non eri granchè in matematica, perchè lasci le 99 pecore per correre dietro a una sola : ciascuno di noi è importante agli occhi di Dio, quindi la vai a cercare e la riporti all`ovile.
Forse anche la diplomazia non era il tuo forte: non ti interessano le platee e le adesioni superficiali, entusiasmo non è conversione e I battimani fragorosi non sono indice di un cambiamento di condotta.
Non dovevi essere nemmeno uno socievole e allegro: parli sempre all‘individuo in mezzo alla folla, gli dici di cercare …il deserto .
Forse eri poco incline a promettere per non perdere i favori della gente che conta: non prometti mai nulla infatti, solo la Croce.
Forse eri anche meno forte di quanto facessi credere : sulla via del Calvario ti indebolivi ,magari hai anche pianto e non hai esitato a farti aiutare dall‘ uomo di Cirene.
Ma mi piacciono I tuoi difetti , li voglio imitare.
Eccomi, mi prometti qualcosa ma non so cosa ancora,la mia pace è seguirti , la mia gioia è cercare di leggere la tua volontà in questo tempo di ricerca, di sosta e di preghiera.
Comincia così il suo operato d`amore. La sua guerra.
Le sue armi: l‘ amore, e la compassione. Il modo in cui combatte: donando
Il Teatro delle sue battaglie? Il suo paese ,ma anche più lontano.
La chiamata la porta in AFRICA.
Grazie per gli amici SMA perche` sono un segno visibile della tua presenza nel mio cammino e nella mia crescita spirituale, mi danno molto calore e molta attenzione e mi fanno godere della tua amicizia”
Un giorno,un pezzo d‘ Africa, lo trova anche a pochi metri da casa sua.
Vado a trovare le mie amiche, quelle che la vita ha sdradicato dalle loro terre per trapiantarle sulle nostre strada, perdendo libertà e dignità.
Sei tu sfigurato e calpestato che vedo in loro, che tocco nel loro corpo sfruttato.
Elizabeth, e le altre.
La chiamano mamà per rispetto, le ragazze dalla pelle scura imbrattate di cipria bianca.
La accolgono con riconoscenza e con affetto, questa donna piccola ma decisa ,che arriva sola soletta in macchina, armata di biscotti , un termos di té caldo un quaderno con frasi in inglese, e il Vangelo.
Sedute sul ciglio della strada, le raccontano nel loro striminzito italiano, delle loro case lontane, dell‘inganno subito, delle umiliazioni e dell‘impossibile riscatto.
La ascoltano incredule, mentre nel suo striminzito Inglese, racconta di Gesù, e della Maddalena che si guadagnò un posto in Paradiso.
Piano piano alzano la testa fiduciose mentre la donna assicura loro che tutti, anche i più piccoli , deboli e sfortunati sono figli di Dio, anche quelli che hanno smarrito la retta via sono figli di Dio.
E che Dio ama le cose semplici, e l‘ amore è la cosa più semplice di tutte.
Bevono il té caldo che fa tanto bene al corpo e al cuore, e sognano per un momento un posto diverso, una vita diversa.
Pensano alla loro vera mamà,e a quella casa lontana lontana. Ma meglio non pensarci, ora.
Ora c’è lei qui, e questo basta.
Questa donna, il suo sorriso, il libro stretto tra le mani e la forza che irradia, dovrá bastare.