Mia zia era una donna da romanzo.
Alcuni potrebbero argomentare che era più una donna da dramma , che da romanzo.
Si, quando l’ ho conosciuta io, era chiusa, avviluppata nell’epilogo di quel romanzo, la parte drammatica appunto.
Ma non era stata sempre così, e ogni tanto da questo bozzolo di tragedia, si intravvedeva un barlume di quello che era stata.
La bella Anna, come la chiamavano gli americani.
Era tanta roba, mia zia Anna.
Aveva vissuto l’ infanzia durante il fascismo e l’adolescenza durante la guerra e la susseguente liberazione .
Questi avvenimenti l’avevano segnata e ne avevano segnato il destino.
Figlia di un antifascista dichiarato, conosciuto nei circoli locali, e perciò oggetto di particolari attenzioni al sapore di olio di ricino, aveva passato la sua infanzia a casa
con il resto della famiglia aspettando che suo padre tornasse dall’ ennesima comissione lavorativa rivelatasi un pretesto per più botte, più ricino.
Brava gente, questi fascisti, e soprattutto tutti alla ricerca di un sarto.
La mano pesante del regime non lo risparmiava quasi mai, questo padre sarto di professione e antifascista di vocazione e inevitabilmente arrivò il giorno che non
risparmiò neanche lei.
É il giorno della maturità classica, il suo compito è stato consegnato, tutti aspettano, impazienti, i risultati.
Ho fatto un buon lavoro, pensa, quando le porgono il foglio con il voto a matita rossa stampato sul frontespizio. Avrò un bel voto.
Guarda sul foglio, e il numero è impietoso: 4.
4? Come 4? E se lo rilegge delusa, “ma cosa avrò scritto di tanto orribile….aspetta” pensa, “ma questa non è la mia scrittura“.
“No, assolutamente, non è la mia scrittura. É la scrittura di Dora, certo, la riconosco perchè sembrano zampe di gallina”
Si alza, sollevata, e va dalla commissione :
“Scusate, c’è stato uno sbaglio , questo compito non è mio”
“Cosa dice, signorina? Certo, che questo compito è suo”.
“Non non lo è”. “Certo,”.”No, non lo è“. “Certo….”
Mentre questa tiritera va avanti , si sente tirare la manica della camicia.
“Annina, chetati. Lo sai chi è Dora, no? É la figlia del podestà”.
“Ho capito, e che c’entra col mio compito?”.
“C’entra, c’entra. Vuoi fare la fine di tuo padre? In prigione un giorno si, un giorno no? Prenditi questo compito e siediti,
L’esame lo rifarai l’anno prossimo, e ti andra’bene. Ascoltami…chetati .”
Anna ascolta senza reagire quello che le viene sussurrato, e più ascolta e più le monta una rabbia cieca.
Il sangue non è acqua, non puoi essere figlia di tale padre, e prenderti il compito di Dora ed essere bocciata.
“Lasciami” dice, si muove di scatto e in un attimo è davanti alla commissione.
Il piglio è quello che avrà per tutta la vita, impetuoso, irruente,tagliente.
“Signori, voi dite che questo compito è il mio. Ah si? Allora ve le potete tenere!”
Alza in alto i fogli , li strappa e i mille pezzettini cadono come coriandoli sui volti della commissione, la cipria dell’infamia, la polvere della vergogna.
Si gira, ed esce battendo i tacchi.
Anna sarà radiata dal liceo classico. Non ci metterà più piede. Non prenderà mai la maturità classica.
In compenso in fretta e furia, un diploma di maestra magistrale.
Una delle prime del paese.
Una delle prime maestre del suo paese. Una delle prime donne a guidare un’auto da sola, nel suo paese.
Una delle prime donne (e uomni, a dir la verità) del suo paese a vedere l’America, Nuova York, i fiordi norvegesi.
Sempre sostenuta da quel sangue, quella enorme forza di volontà, quel senso di giustizia, che le era stato passato nel biberon.
Era bella, mia zia Anna. La bella Anna , la chiamavano gli americani.
Gli americani che si appostavano sotto le sue finestre ad aspettare che uscisse a stendere i panni.
Che più di così, quel padre ingombrante non permetteva.
Tutti sotto la finestra, al pomeriggio, giusto per vederla un attimo, i bei capelli neri, il sorriso, i fianchi tondi, il seno prosperoso….
BASTA. Chiusa la finestra e addio!
Ma nel mucchio degli americani, c’ è un ex marinaio, che guarda e ammira.
É un uomo, non certo un ragazzino come gli altri.
Un uomo con idee ben chiare: diventerà imprenditore e sposerà la bella Anna.
Non fa niente se ha 15 anni più di lei. Non fa niente se il padre gli ha già mandato a dire che se la può scordare sua figlia, lui la sua mano non gliela darà mai.
Non fa proprio niente se l’unico contatto è attraverso quella finestra, quelle poche volte in cui si incrociano a messa, al negozietto dei vicini.
Un uomo così non si lascia spaventare, e questo, Pasquale Speranza dovrebbe saperlo bene.
E poi, quale miglior incoraggiamento di quegli occhi neri che lo guardano di sott’occhio ammiccanti?
Quale migliore incoraggiamento di quelle persiane che si alzano e si abbassano, solo per lui?
Un uomo così non si lascia spaventare, una ragazza così nemmeno.
E un giorno, complice le sorelle di lei, scappano, i due che non si lasciano spaventare da nessuno, fanno la classica fuitina.
L’alba li vede, in una chiesetta di Minervino Murgie, di fronte a un prete, a scambiarsi gli anelli.
L’alba li vede, marito e moglie, in abiti semplici, normali, da viaggio.
Ecco,…rimanete cosi’,voi che leggete, con questa immagine.
Come prosegue questa storia ve lo racconto la prossima volta.
Today we italians abroad vote for our representatives in Europe . It is very important, in those times, that we stand together for what we believe. Freedom, justice,a place to call home for all. This is my contribution, THE freedom song in my country: Bella Ciao. together with spanish pianist @Carol Ruiz Gandia. in Istituto Italiano di Cultura AmsterdamOggi noi italiani all'estero votiamo per i nostri rappresentanti in Europa. E' cosi' importante, direi vitale, che si voti, che si esprimano i valori in cui crediamo, liberta' giustizia, asilo sicuro per tutti,liberta' di parola, di pensiero, in un momento in cui la disumanita'. la cattiveria, le brutture sembrano prendere il sopravvento. Questa e' la mia versione folk/klezmer/balcanica dell' immortale Bella ciao. L'esibizione e' ripresa durante la conferenza di Daniela Tasca sulla memoria, degli antifascisti italiani in Olanda. VOTATE!
Slået op af CarlaRegina/VoiceActually i Fredag den 24. maj 2019
Semplicemente blog bellissimo, pieno di grandi emozioni e sentimenti. Le tua voce meravigliosa.
Ciao
grazie Carolina!! alcune volte penso che sia troppo personale…. ora vado a spulciare il tuo.